In Italia interessa il 20 % della popolazione, in prevalenza donne e la prevalenza aumenta con l’età.
Nei pazienti con più di 65 anni, il 26 percento dei maschi e il 34 percento delle femmine presentano sintomi di stitichezza. Solo una
piccola percentuale di chi è affetto da stipsi cornica si rivolge allo specialista o al proprio medico curante per trattare in modo corretto
questa patologia. I sintomi della stitichezza includono feci dure, sforzo eccessivo, scarso numero di evacuazioni intestinali scarso numero di evacuazioni intestinali (<3 a
settimana), sensazione di evacuazione incompleta o ricorso a manovre manuali per agevolare la defecazione. Se i sintomi persistono per
più di 3 mesi la stipsi viene definita cronica.
Come è facile immaginare, molti pazienti che riferiscono di soffrire di stitichezza
molti pazienti che riferiscono di soffrire di stitichezza, non sono in grado di riferire neppure in modo
approssimativo quando sono insorti i primi segni e se negli ultimi mesi hanno evacuato l’alvo almeno 3 volte settimanalmente. Se Se
invece fossero registrati alla piattaforma Micurobene o invece fossero registrati alla piattaforma Micurobene o avessero scaricato l’App “mi curo bene lite”, iniziando ad annotare, già
dopo alcuni giorni dal manifestarsi dei primi sintomi le variazioni dell’alvo, potrebbero dare informazioni utili a inquadrare
correttamente il loro caso.
È più frequente nelle persone con scarsa attività fisica quotidiana, basso reddito e scarsa istruzione.
Qui presenteremo le cause e la valutazione della stitichezza cronica mentre in un prossimo articolo parleremo di come trattarla.
La stipsi può dipendere da altre patologie La stipsi può dipendere da altre patologie. Si parla in questi casi di stipsi secondaria.
Può dipendere da malattie neurologiche, sia del sistema nervoso centrale ad esempio sclerosi multipla o morbo di Parkinson, che
periferico come nel diabete o nella neuropatia autonomica, da condizioni non neurologiche, ipotiroidismo, ipopotassiemia, ma può esser
causata da numerosi farmaci tra cui gli analgesici, gli antiipertensivi, gli antispastici.
Il paziente permettendo al medico cui si rivolge di accedere al proprio registro elettronico Micurobene, medico cui si rivolge di accedere al proprio registro elettronico Micurobene, in alcuni casi gli
permetterà di individuare tra le patologie da cui è affetto o tra i farmaci che sta assumendo la possibile causa della stitichezza ancor
prima di essere visitato, rendendo in questo modo la visita superflua.
In altri casi non è rintracciabile nessuna causa e si parla di stitichezza cronica idiopatica nessuna causa e si parla di stitichezza cronica idiopatica.
Nel gruppo delle stitichezze croniche idiopatiche si distinguono: Nel gruppo delle stitichezze croniche idiopatiche si distinguono:
Stitichezza a transito normale o funzionale Stitichezza a transito normale o funzionale: riguarda la maggior parte dei pazienti con stitichezza cronica idiopatica. I criteri
diagnostici includono, tra gli altri sintomi, lo sforzo durante le defecazioni, feci grumose, sensazione di evacuazione incompleta.
Disturbo della defecazione: Dipende dal mancato coordinamento dei muscoli coinvolti nella defecazione.
Stitichezza da transito lento: I pazienti con questa condizione mostrano una motilità del colon simile a quella dei controlli normali ma
con una risposta attenuata agli agenti colinergici.
Sindrome dell’intestino irritabile con stitichezza Sindrome dell’intestino irritabile con stitichezza: È caratterizzata da dolore addominale ricorrente e periodi di stitichezza.
È evidente come la stitichezza cronica sia una patologia complessa che può avere cause diversissime ed è cruciale, perché l’approccio
diagnostico e terapeutico sia corretto, che la valutazione sia effettuata da un esperto.
Una valutazione iniziale completa che tenga conto dell’anamnesi familiare, per neoplasie del colon o per malattie infiammatorie
croniche intestinali, e l’esame obiettivo sono fondamentali. Lo scopo è identificare possibili cause primitive e la presenza di fattori di
rischio che richiedono valutazioni più approfondite. Vanno considerate la durata della stipsi, la frequenza delle evacuazioni e le
caratteristiche delle feci, come i sintomi associati.
Richiedono un attento approfondimento diagnostico la presenza di sangue nelle feci Richiedono un attento approfondimento diagnostico la presenza di sangue nelle feci, visibile o occulto, l’anemizzazione con
sideropenia, una perdita di peso maggiore di 5 kg negli ultimi sei mesi, l’insorgenza repentina di stitichezza inspiegabile, sintomi di
subocclusione, o, come detto precedentemente, la storia familiare di neoplasia del colon o di patologia infiammatoria intestinale
cronica.
L’App mi curo bene lite registrerà automaticamente il peso a chi utilizzerà una bilancia connessa direttamente all’App, ma anche per gli
altri utenti sarà facile memorizzare il proprio peso per poter quantificare eventuali dimagrimenti. Allo stesso modo con il registro
elettronico è facilitata la conservazione dei referti e quindi sarà immediatamente recuperabile un emocromo precedente per verificare
se vi è stata un’anemizzazione.
L’obiettività addominale è solitamente normale, mentre con l’esplorazione rettale essere possono ottenute informazioni importanti sulla
pressione anale e sul coordinamento muscolare durante l’evacuazione.
Alcune analisi di laboratorio, comprendenti emocromo, glicemia, calcemia, e ormone tireostimolante, possono essere sono utili per
identificare le patologie che possono essere responsabili della stipsi.
La radiografia diretta dell’addome può dimostrare una significativa ritenzione delle feci e potrebbe monitorare lo svuotamento
dell’intestino
Per i pazienti che presentano fattori di rischio o abbiano più di45 anni, è consigliata la colonscopia per escludere malattie organiche. Nel
caso la colonscopia sia negativa, ma sono presenti dolori addominali e dimagrimento è indicato eseguire una TAC dell’addome.
Se la colonscopia e gli altri test risultano nella norma, si può ipotizzare la diagnosi di stitichezza cronica idiopatica. Se la colonscopia e gli altri test risultano nella norma, si può ipotizzare la diagnosi di stitichezza cronica idiopatica.
Per i pazienti senza fattori di rischio e di età <45 anni, è raccomandato un tentativo terapeutico con fibre e lassativi.
Nei casi in cui la terapia iniziale non è efficace nel risolvere i sintomi, sono necessari approfondimenti con la manometria anorettale
(ARM) e il test di espulsione del palloncino (BET) che possono fornire informazioni dettagliate sulla funzione dello sfintere anale e sulla
risposta durante l’evacuazione simulata.
La defecografia è indicata quando ARM e BET non forniscono risultati conclusivi
La defecografia è indicata quando ARM e BET non forniscono risultati conclusivi. Questo studio fluoroscopico permette di
valutare disturbi anatomici e funzionali dell’ano-retto.
Per identificare un transito colico lento, il paziente può essere sottoposto a uno studio con marcatori radiopachi o scintigrafia. Entrambi
forniscono una valutazione quantitativa del transito colico, ma la scintigrafia può essere meno disponibile. La capsula wireless per lo
studio della motilità intestinale (WMC) può rappresentare una valida alternativa, ma la sua disponibilità è limitata.
La stitichezza è quindi una patologia La stitichezza è quindi una patologia che, anche se nella maggioranza dei casi è primitiva, può essere la manifestazione di diverse
malattie di cui alcune che possono essere notevolmente gravi.
E’ quindi importante indagarne le cause per escludere che dipenda da altre patologie che debbono essere trattate prima che
progrediscano e diano ulteriori complicanze.
Nel prossimo articolo parleremo dei diversi tipi di trattamento.
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