Questa viene definita come un’infezione, nella grande maggioranza dei casi virale, delle basse vie respiratorie (i bronchi) senza evidenza di polmonite ed in assenza di una malattia polmonare cronica ostruttiva. L’infezione determina l’infiammazione dei bronchi che causa la tosse.
La malattia è caratterizzata oltre che dalla tosse persistente, a volte con catarro, da un esordio repentino ed è autolimitante, risolvendosi spontaneamente in un periodo di tempo compreso tra una e tre settimane.
Si tratta di una patologa frequentissima, tanto che statistiche nordamericane hanno valutato che, negli Stati Uniti, la bronchite è il motivo del 10% delle visite ambulatoriali.
I virus prevalentemente responsabili sono quelli influenzali dei tipi ‘A’ e ‘B’, quelli parainfluenzali, i coronavirus con i tipi da 1 a 3 ed il SARS-CoV-2 ( il virus del Covid 19), i Rinovirus, il Virus respiratorio sinciziale ed il Metapneumovirus umano :
Tra questi quelli che richiedono maggiore attenzione per la loro elevata morbilità e per la possibilità di trattamenti specifici sono quelli influenzali ed il SARS-CoV-2.
Anche i batteri, sebbene soltanto nel 6% dei casi possono causare la bronchite acuta. Quelli più comuni sono: Bordetella pertussis, Mycoplasma pneumoniae e Chlamydia pneumoniae. Bordetella pertussis, in particolare, si distingue per la sua capacità di provocare accessi prolungati di tosse, ed è uno dei pochi batteri, responsabili di bronchite acuta, per i quali gli antibiotici possono risultare utili. La Bordetella bronchiseptica, agente della tosse dei canili, che provoca infezioni nei cani e nei gatti, è raramente riconosciuta come causa di bronchite nell’uomo, ma probabilmente è sotto diagnosticata.
Il quadro sintomatologico della bronchite acuta comprende la tosse che emerge come sintomo principale, con una durata mediana di 18 giorni. Può essere o meno presente catarro, sia limpido che purulento, caratteristica che non è predittiva di infezione batterica o di risposta agli antibiotici. Le infezioni delle vie respiratorie superiori, come ad esempio il comune raffreddore, spesso precedono l’insorgenza di bronchite per cui, nella sua fase e iniziale, sono presenti i sintomi di entrambe le condizioni, mal di testa, mal di gola, congestione nasale. Possono inoltre presentarsi affanno e respiro sibilante.
Anche se raramente possono insorgere delle complicazioni come sovrainfezioni batteriche o l’infezione può estendersi ai polmoni provocando una polmonite.
Per la diagnosi di bronchite acuta è sufficiente, nella grande maggioranza dei casi, la descrizione corretta della storia clinica e dei sintomi ed un’accurata visita medica. La pagina “taccuino” della piattaforma “micurobene” o dell’App “mi curo bene lite” facilita, nel caso la tosse si prolunghi per più di qualche giorno, l’annotazione di quando è insorta e di eventuali altri sintomi così da poterli riferire correttamente al medico se poi si renderà necessaria una visita,
Non sono indicati approfondimenti con esami di laboratorio o radiografici che invece si renderanno necessari se la diagnosi clinica è dubbia o quando i risultati potrebbero modificare il trattamento (ad esempio il test per virus influenzali per i pazienti candidati a terapia antivirale) e se non vi sono segni clinici che possano far sospettare una polmonite (febbre superiore a 38°C, elevata frequenza del respiro, ridotta saturazione arteriosa e rantoli o segni di consolidamento parenchimale)
Nel formulare la diagnosi andranno escluse le altre cause frequenti di tosse quali raffreddore comune, scolo retronasale (postnasal drip), reflusso gastroesofageo, polmonite, asma, embolia polmonare, cancro ai polmoni, insufficienza cardiaca e terapia con ACE inibitori.
E’ di cruciale importanza distinguere la bronchite acuta, che si diagnostica senza eseguire una radiografia del torace e si risolve spontaneamente senza che debbano essere somministrati antibiotici, perché il trattamento, che analizzeremo nel prossimo articolo si basa sul controllo dei sintomi e sull’educazione del paziente, dalla polmonite, la cui diagnosi richiede l’esecuzione di una radiografia, e per la quale la terapia antibiotica è indicata, in quanto la polmonite si associa ad una significativa morbidità.
Una frequenza cardiaca superiore a 100 battiti al minuto, febbre superiore ai 38° C ed una saturazione arteriosa dell’ossigeno inferiore al 95% sono tra i segni clinici che inducono ragionevolmente il sospetto di polmonite e richiedono l’esecuzione della radiografia del torace.
Sono tutti parametri clinici facilmente rilevabili con diversi dispositivi medici che i pazienti possono gestire in autonomia e che potrebbero essere loro forniti in caso di tosse prolungata. In particolare, il monitor multiparametrico Checkme Pro, che presto integreremo nell’App “micuro bene lite” consente i rilievi di tutti i parametri citati così da aggiornare il registro elettronico del paziente in tempo reale. I medici ai quali il paziente avrà dato l’accesso al proprio registro potranno quindi prescrivere l’esecuzione dell’esame radiografico non appena dovesse insorgerne l’indicazione.
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